Catena Zapata Nicolás

Molti geni della storia, nel loro tempo, sono stati considerati pazzi. La maggioranza di essi, lontani dalla pressione del gruppo e dallo scoraggiamento, hanno continuato fedeli alla loro idea: Galileo Galilei, il matematico Alan Turing, Charles Darwin, Cristoforo Colombo... Il mondo del vino non poteva essere da meno e anche in esso esistono figure coraggiose, disposte a rompere con ciò che è stabilito.

Questo è stato il caso di Nicolás Catena, terza generazione di una famiglia di viticoltori argentini, che era convinto che piantare i vigneti a quote più elevate avrebbe favorito la qualità delle uve. Inizialmente, questo pensiero, messo in pratica negli anni '70 quando ereditò la cantina del nonno, suscitò scalpore poiché, fino a quel momento, nessun viticoltore del Valle de Uco (a Mendoza) si era avventurato nelle zone più alte delle Ande. I consigli che lo incoraggiavano a desistere erano numerosi (alcuni lo consideravano pazzo). Tuttavia, fortunatamente, Nicolás Catena perseverò nel suo intento; e poco tempo dopo dimostrò al mondo che aveva ragione con Catena Zapata Nicolás, il primo vino di lusso argentino esportato nel resto del mondo.

Oggi, più di 30 anni dopo, Catena Zapata Nicolás è il fiore all’occhiello di questa cantina, dove si utilizzano le migliori uve e si concentrano tutti gli sforzi. In totale, Catena Zapata possiede cinque vigneti distribuiti su 520 ettari, ma solo i due migliori saranno abbastanza buoni per Catena Zapata Nicolás: il vigneto Nicasia, a Paraje de Altamira, situato a 1.095 metri di altitudine (era il preferito del padre di Nicolás); e il vigneto Adrianna, a Gualtallary a 1.450 metri di altitudine (che prende il nome dalla figlia minore di Nicolás). In particolare, quest'ultimo vigneto è conosciuto come "Il vigneto più studiato del mondo", poiché le prove e le ricerche su di esso non finiscono mai. Infatti, questa cantina dispone del Catena Institute of Wine, un team che ha come obiettivo investigare e trarre il meglio dai terreni di questa cantina. Secondo anni di studio, sia il vigneto Adrianna che Nicasia sono considerati i grands crus del Sud America. Qui i suoli sono molto importanti, tanto che tutte le parcelle sono divise in base alla loro composizione. In essi abbondano le argille, le ghiaie e le rocce alluvionali di origine vulcanica che si trovano attualmente negli strati più profondi e che aiutano il drenaggio della pioggia e dell'umidità.

Sia nei campi che nella cantina, dove tutto si cerca di realizzare in modo sostenibile e rispettando l'ambiente, Alejandro Vigil e Fernando Buscema prenderanno il timone per dirigere l'elaborazione di Catena Zapata Nicolás. La vendemmia viene effettuata manualmente, parcella per parcella, rispettando le peculiarità di ciascun territorio (che continueranno a essere lavorate separatamente nella cantina). In questo caso, parte di Catena Zapata Nicolás verrà fermentata con i grappoli interi, mentre un'altra parte sarà lavorata. Anche i recipienti di fermentazione non saranno uguali, poiché Catena Zapata Nicolás sarà diviso tra roll fermenters di rovere francese, serbatoi di acciaio inossidabile e uova di cemento. In particolare, questo processo a tre fasi durerà circa 15 giorni e sarà effettuato a una temperatura controllata tra i 26 °C e i 28 °C.

L'elaborazione di Catena Zapata Nicolás proseguirà in questi serbatoi dove macererà tra i 18 e i 22 giorni (dove si effettueranno anche rimontaggi e rotazioni dei roll fermenters). Infine, Catena Zapata Nicolás sarà travasato e passerà alle barrique di rovere francese, dove effettuerà la malolattica e avrà un affinamento di 18 mesi. Non viene né filtrato né chiarificato prima dell'imbottigliamento.